Prendendo come riferimento Marco 12,28b-34, parlo di come aiutare i poveri durante la Messa delle 8 del mattino del 3 novembre 2024 presso la Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.
Dio vi benedica.
Ecco il testo dell’omelia:
Domenica scorsa, un uomo mi ha chiesto dei soldi; più tardi ha fatto la stessa cosa una donna. Il primo l’ho aiutato, la seconda no. Andando via, mi sono sentito in colpa, perché avrei potuto aiutarla.
Abbiamo incontri simili ogni giorno. Moltissime volte io fallisco, voi fallite, noi tutti falliamo.
Oggi, affrontiamo due realtà:
- La chiamata di Gesù ad amare Dio e il prossimo pienamente, come nel Vangelo di oggi.
- I nostri limiti nell’amare come esseri umani.
Amare Dio richiede anche amare il prossimo. Il nostro amore di Dio deve diffondersi agli altri. Il prossimo può essere qualsiasi persona, specialmente il mendicante. Ma ci sono più mendicanti di quanti ne possiamo aiutare. Alcuni sono imbonitori, venditori di storie tristi.
Che cosa facciamo noi?
Ovviamente, ogni incontro con un mendicante richiede discernimento e prudenza.
Possiamo aiutare senza mettere a rischio la nostra sicurezza? Molte volte, la risposta è sì. Possiamo dare gli spiccioli che abbiamo in tasca. Ma se la risposta è no, possiamo indirizzare il mendicante alla parrocchia o un’organizzazione benefica. Oppure, possiamo rifiutare con gentilezza, invece che con freddezza. Ecco, quando rispondo con freddezza, quello è il mio fallimento!
Possiamo essere rimproverati per i fallimenti nell’aiutare i poveri.
Nel Vangelo di Giovanni, dopo che i piedi di Gesù sono stati unti, Giuda Iscariota dice: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Gesù risponde: «I poveri, infatti, li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Perché Gesù dice così?
Ogni incontro con i poveri è sempre un invito ad amare.
Se una volta non riusciamo ad amare e aiutare un povero, ci sarà un’altra opportunità per amare e aiutare, un’altra opportunità per crescere nel cuore.
Riconosciamo la strada giusta quando, rifiutando e andando via, sentiamo un dolore nel cuore.
Congratulazioni: abbiamo un cuore vivo. Non è morto.
Eppure, se rifiutando non sentiamo nulla, facciamo attenzione! Il cuore diventa duro e freddo, ci allontaniamo da Gesù. Quindi, Egli ha ragione: «I poveri, infatti, li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Ricordiamoci che dobbiamo amare con l’amore di Dio che già dimora nel nostro cuore e si rafforza con ogni eucaristia, perché il nostro amore umano è limitato.
Gesù ci dona il Suo amore e ci riscalda il cuore freddo. Possiamo amare di nuovo.
Possiamo aiutare un povero, un mendicante?
Sì! Ogni giorno possiamo aiutare qualcuno con grazia, discernimento e prudenza.
