Prendendo come riferimento Marco 13,24-32, parlo di riflettere sulla nostra morte imminente durante la Messa delle 8 del mattino del 17 novembre 2024 presso la Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.
Dio vi benedica.
Ecco il testo dell’omelia:
Nel film Disney chiamato “Soul” un pianista jazz di nome Joe riceve un’opportunità di successo dopo molte difficoltà. All’improvviso però, Joe muore in un incidente. La storia poi racconta la sfida della sua anima per ritornare nel mondo dei vivi. Alla fine ci riesce e prova un profondo senso di gratitudine per la vita.
Questo film esprime il nostro desiderio di vita eterna. Il mondo odierno cerca di soddisfare questo desiderio attraverso la tecnologia, la medicina, il congelamento del corpo o il fantasioso trasferimento di un’intelligenza umana in un computer o in un robot. C’è una parte di noi che non vuole morire: l’anima razionale.
Siamo creature limitate, ma molte volte pianifichiamo e facciamo cose come se vivessimo per sempre. Tuttavia, dobbiamo affrontare il velo della morte e gli aspetti ignoti al di là di essa.
La prima lettura e il Vangelo di oggi danno inizio a una serie di quattro Messe domenicali sui Novissimi, in particolare sulla seconda venuta di Gesù e sul giudizio finale. Gesù disse: «Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria».
La Chiesa ci invita a riflettere sulla futura fine di questa esistenza. Infatti, all’inizio di questo mese, le feste di Tutti i Santi e di Tutti i Defunti ci ricordano che la nostra vita fisica un giorno finirà. Le nostre preghiere ai santi e per i defunti ci aiutano ad accettare questa verità.
Possiamo chiedere a San Giuseppe la grazia di una morte felice. Gesù e Maria erano con lui alla sua morte, e non ebbe alcun timore. Il capo della Sacra Famiglia può aiutarci a prepararci per la morte.
Nella sua recente enciclica Dilexit nos, n. 8, papa Francesco pone alcune domande per riflettere:
- Chi sono [io] veramente?
- Che senso voglio che abbiano la mia vita, le mie scelte o le mie azioni?
- Come valuterò la mia esistenza quando arriverà alla fine?
Le nostre risposte possono spingerci a migliorare la nostra vita.
Il Venerabile Pio Bruno Lanteri, fondatore degli Oblati di Maria Vergine, la mia Congregazione, un giorno scrisse: «Trascorrere ogni giorno come se dovessi morire l’indomani, o come lo vivrebbe chi è nell’eternità».
Quindi, adesso possiamo vivere con Dio come un buon amico e provare gratitudine per tutti i beni della vita.
Quando moriremo, le nostre anime incontreranno Dio, il cui abbraccio divino e misericordioso ci aspetta.
Accogliete la sua accoglienza.
