Prendendo come riferimento Lc 2,22-40, parlo della figura di Anna nella Presentazione durante la Messa delle 8 del mattino del 2 febbraio 2025 presso la Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.
Dio vi benedica.
Ecco il testo dell’omelia:
Quindici anni fa in Texas, mi unii al rosario prima della Messa feriale. Dopo alcune settimane, una signora vedova chiamata Diane mi chiese se conoscessi le parole delle preghiere perché in alcuni momenti notava il mio silenzio. Risposi che in particolare non conoscevo le Litanie Lauretane. Allora, mi diede un segnalibro con le parole.
Così cominciò la nostra amicizia. Lei mi fece conoscere molte attività della chiesa, mi introdusse a molte persone nella parrocchia e incoraggiò la mia vocazione sacerdotale.
Diane mi ricorda Anna nel Vangelo di oggi. Questa vedova prega e digiuna costantemente nel Tempio in attesa del Messia. Quando compare il Bambino Gesù, lei lo annuncia a tutti.
Di solito, nella Presentazione, ci focalizziamo su Gesù, sul cantico di Simeone e sulla sua predizione a Maria. Ma qualche volta trascuriamo la figura di Anna. Nel Lezionario oggi, si può scegliere di escludere il brano su Anna. Ma lei dovrebbe essere al centro dell’attenzione!
Luca ci dà molti dettagli su di lei: il suo essere profetessa, la sua stirpe, il suo breve matrimonio, la sua lunga vedovanza e la sua pietà nel Tempio. Dalle parole di Luca su Anna, capiamo che lei è stimata a Gerusalemme.
Ma perché Luca non ricorda le parole di Anna? Tutte le profetesse nell’Antico Testamento (Miriam, Debora, Anna, Giuditta) intonano un cantico.
Probabilmente Simeone nel suo cantico e nella predizione riassume ciò che Anna dice.
Effettivamente, lei — rappresentante veterotestamentaria — concede il suo posto alla profetessa del Nuovo Testamento, Maria Santissima.
Nel suo Magnificat, lei ringrazia e loda Dio e la sua salvezza. «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore». Nessun altro cantico può superare in completezza il cantico di Maria.
Dunque, Luca ricorda solamente le azioni di Anna nel Tempio: «Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme».
Ma oggi Anna ci fa ancora una domanda: possiamo noi vedere, riconoscere e annunciare subito la presenza di Gesù nella nostra vita? Non solamente una volta, ma con costanza.
Forse nessuno ricorda esattamente le nostre parole. Ma ci sarà un momento in cui una nostra azione parlerà per noi. Ci avvicineremo per parlare a qualcuno di Gesù e cambieremo in qualche modo la sua vita.
