Prendendo come riferimento Isaia 43,18-19, parlo delle cose nuove di Dio durante la Messa delle 8 del mattino del 5 aprile 2025 presso la Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.
Dio vi benedica.
Ecco il testo dell’omelia:
Un giorno di fine anni settanta, Ed Koch, sindaco di New York, camminava sulla spiaggia. Era stato eletto al culmine di un periodo molto difficile per la città. Sulla spiaggia, venne fermato da una donna che gli disse: «Sindaco, faccia in modo che ritornino i bei tempi andati» Lei ricordava che vent’anni prima, la città era sicura e fiorente. Il sindaco le rispose: «Questo non posso farlo, ma insieme possiamo fare qualcosa di nuovo».
Molte volte, quando vediamo le difficoltà in cui si trova la Chiesa, noi cristiani pensiamo con nostalgia ai tempi andati, quando le chiese erano affollate di credenti e tutti condividevano gli stessi pensieri sulla fede e sui principi morali. Ma ogni periodo ha la propria parte di bene e di male.
E le letture di oggi ci insegnano che, nel suo immenso amore per noi, Dio fa sempre cose nuove, anche se noi non ce ne accorgiamo.
Quando promette il ritorno del popolo ebraico alla Terra Promessa, il Signore dice al profeta Isaia: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?»
Ed è proprio della prima cosa nuova che Dio ha fatto che dobbiamo accorgerci: Gesù, Parola Eterna, si è fatto uomo. Dio vive insieme a noi. Attraverso la sua Passione e Risurrezione, che ricordiamo fra due settimane, Gesù ci libera dai peccati. Il nostro passato non ci definisce più e l’amore di Dio ci guarisce e ci dona un nuovo inizio. Dunque, nel Vangelo di oggi Gesù, pur conoscendo i peccati dell’adultera, la perdona e le dice: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Bisogna ricordare i tempi passati non per nostalgia, ma anzi, per ricordare quanto il Signore sia stato così amorevole da aver sempre fatto cose nuove per noi. Ogni giorno, dovremmo fare l’Examen, ricordando le cose nuove ricevute, ringraziandone Dio e pianificando il nostro futuro.
L’ultima cosa che il Signore farà, sarà la risurrezione dei morti, quando riceveremo il nuovo corpo spirituale. Dio Padre ce ne dà garanzia, perché già due persone lo hanno ricevuto: Gesù risorto e Maria Assunta. Pregustiamo questa promessa attraverso i doni dello Spirito Santo, attraverso ogni Eucaristia, ogni crescita di amore e virtù, e attraverso la bellezza della natura.
Ci ispirino le parole di S. Paolo: «Dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la meta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Gesù Cristo».
