Usando Mt 24,37-44, padre Jonas parla della preparazione della venuta di Gesù durante la Messa delle 8 del 30 novembre 2025 presso la Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.
Dio vi benedica.
Ecco il testo dell’omelia:
Nel Vangelo di oggi, Gesù dice: «Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Nel suo immenso amore per noi, Gesù viene.
Sorge una domanda: siamo pronti per la venuta di Gesù?
Domenica scorsa ho parlato della nostra scelta quotidiana per la misericordia di Gesù. Oggi parlo dell’abitudine di questa scelta.
Un video su YouTube spiega il libro dei Numeri, il pellegrinaggio degli Israeliti attraverso una terra selvaggia. Usciti dall’Egitto, portano ancora la mentalità degli schiavi. Molte volte vogliono tornare in Egitto, si lamentano e cadono nell’idolatria. Devono imparare a fidarsi di Dio e a vivere la libertà e l’amore di un popolo liberato. Se non imparano, non entreranno e non godranno della terra promessa.
Attraverso la Passione e la Risurrezione, il nostro Signore Gesù Cristo apre la strada verso la nuova terra promessa: il Paradiso. Seguendo Gesù, anche noi siamo in pellegrinaggio verso il Paradiso. La nostra vita è un tempo di preparazione. Dobbiamo imparare a fidarci di Dio e ad amarci gli uni gli altri.
Nella sua lettera apostolica della settimana scorsa, Papa Leone ci insegna che in ogni Messa il Credo niceno ci offre un esame di coscienza: «Dio è per me il Dio vivente, vicino in ogni situazione, il Padre a cui mi rivolgo con fiducia filiale? È il Creatore a cui devo tutto ciò che sono e che ho, le cui tracce posso trovare in ogni creatura? Sono disposto a condividere i beni della terra, che appartengono a tutti, in modo giusto ed equo?».
Noi cristiani abbiamo il vantaggio della grazia, ricevuta nel Battesimo. Gli altri sacramenti e la preghiera quotidiana ci rafforzano per vivere come figli e figlie di Dio. Se permettiamo allo Spirito Santo di agire, Egli fa crescere in noi la grazia, le virtù, i doni spirituali e l’abitudine a una vera libertà. Anche Maria Santissima ci aiuta con la sua intercessione e i suoi esempi.
Dunque diventiamo testimoni uniti nell’amore di Dio, annunciando agli altri che Gesù è il Signore e Salvatore. L’Eucaristia è la fonte e il segno di questa testimonianza di unità.
Se non impariamo a vivere sempre come figli di Dio, non riconosceremo l’arrivo di Gesù. La morte ci coglierà impreparati. Per questo, nel Vangelo, Gesù ci avverte di questo pericolo: «Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata».
La lezione è questa: attraverso la divina grazia, impariamo ad amarci gli uni gli altri come se vivessimo già nel Paradiso. In questo modo, prepariamo noi stessi e il mondo all’arrivo di Gesù.
