Note: For an variation of this theme in English, listen to this homily from my diaconate in 2023.
Prendendo come riferimento Lc 6,27-38, parlo dell’amore invincibile di Dio durante la Messa delle 8 del mattino del 23 febbraio 2025 presso la Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.
Dio vi benedica.
Ecco il testo dell’omelia:
Nel film americano “Samurai” ambientato nell’ultima metà dell’Ottocento, Tom Cruise recita la parte di un soldato americano in Giappone. Un giorno, lui e un guerriero giapponese fanno pratica di combattimento con le spade di legno. Ogni volta il giapponese batte l’americano. Ogni volta l’americano si alza. Alla fine, sotto la pioggia, il giapponese batte l’americano che rimane a terra esausto e calcia via la sua spada. In questa scena, possiamo ammirare la determinazione tenace ma stolta dell’americano.
Allo stesso modo, il Vangelo di oggi sembra dipingere una causa persa. Gesù dice: «A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Dà a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro».
Impossibile!
Se consideriamo le parole di Gesù come un obbligo imposto, noi con la nostra forza non riusciremmo a farlo. Somiglieremmo al personaggio di Tom Cruise, atterrato, sconfitto e stolto.
Eppure, Gesù ci insegna la cosa più importante: «Sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi». Ci incoraggia a vivere la grazia battesimale della figliolanza divina.
A causa di Gesù e dello Spirito Santo, siamo figli di Dio Padre non solo perché ci chiamiamo tali ma anche perché lo siamo realmente, con potenza. Dio ama liberamente e ci dona la capacità di fare lo stesso. Dentro di noi abbiamo già l’amore divino per amare i nemici, per fare del bene e donare senza chiedere nulla indietro.
Provate a pensare a quanto saremmo liberi, gioiosi e invincibili quando vivremo pienamente questa figliolanza. Ameremo e aiuteremo gli altri nonostante le difficoltà, le minacce e gli insulti. Neanche la violenza e la morte ci fermeranno. Gesù dice: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici». La nostra sofferenza ci prepara alla tappa della risurrezione del corpo. Noi risorti ameremo tutti per sempre. Il male non potrà mai vincere.
Che bella immagine!
Dunque, innanzitutto dobbiamo fare il primo passo: accettare l’amore di Dio. Ci nutriamo dell’amore divino in tre modi: ricevendo spesso i sacramenti, meditando la Scrittura tutti i giorni, e praticando piccoli atti d’amore.
Con questo piano, il nostro cuore crescerà pezzo per pezzo, e inizieremo a vivere il Vangelo di oggi.
Qualche volta veniamo atterrati ma non saremo mai sconfitti perché siamo armati dell’amore di Dio.
